Cumino

Spezia particolarmente utilizzata nella cucina etnica, ma utilizzata anche sulle nostre tavole, per il #thaiwikifood di questa settimana vi parlo del cumino.


🌱Il cumino è una spezia che si ricava dai frutti del Cuminum cyminum L., una piccola pianta annuale ed erbacea appartenente alla famiglia delle Apiaceae, la stessa del coriandolo, dell’aneto e del finocchio. È una specie coltivata in Medio Oriente, nel Sud Est Asiatico, in Cina e in diversi paesi del Mediterraneo.


🏺Le origini del cumino sono assai antiche: i suoi semi, sono stati ritrovati nella tomba del faraone Tutankhamon, dove sono state rinvenute alcune anfore contenenti olio di “grano nero”, l’olio di cumino, ma era utilizzato anche ai tempi dell’impero Romano e nell’antica Grecia.

🐔Pensate che addirittura nel Medioevo, nell’Italia Settentrionale, veniva dato da mangiare ai polli; i contadini pensavano che così non si sarebbero più allontanati.

Questa credenza si diffuse al punto che, le donne facevamo mangiare cumino ai loro mariti poichè, se aveva l’effetto di tenere vicini i polli, avrebbe funzionato anche con i mariti


🌱La pianta del cumino ha un fusto sottile e ramificato, non più alto di 20-30 cm. Le foglie assomigliano molto a quelle del finocchio, i fiori sono piccoli, bianchi o rosa e disposti a ombrella, mentre il frutto è rivestito da un guscio duro, legnoso, dalla forma allungata e ovoidale, lungo 4–5 mm, contenente un singolo seme.I semi del cumino sono simili a quelli del finocchio, ma sono più piccoli e di colore scuro. I frutti si raccolgono quando le ombrelle sono giunte a maturazione: una volta essiccate, si procede con una leggera battitura per separarli. È difficile distinguere la pianta del cumino da quella del carvi, erba nota come “cumino dei prati”, ma con un aroma completamente differente.

Infatti, è la varietà europea, ha fiori simili a quelli del cumino ma i semi sono più piccoli, più scuri, meno diritti e meno piccanti. Tuttavia, è quello più apprezzato dagli occidentali perché il sapore è meno penetrante rispetto a quello originale e più simile al sapore dell’anice. Il cumino dei prati viene utilizzato per la preparazione del liquore Kümmel, di origine germanica.

Cresce anche in Italia, in zone appenniniche ed alpine ad un’altitudine di 800- 200 metri. Inoltre, essendo una pianta selvatica, resiste a climi molto freddi rispetto al vero cumino.

🥄 Il sapore del cumino è forte e deciso, leggermente amaro e pungente. Ne bastano pochi semi per insaporire un piatto e conferirgli un gusto diverso!

 Per via del gusto intenso e amarognolo, è bene utilizzare i semi di cumino con parsimonia, perché potrebbero coprire il sapore degli alimenti che compongono il piatto.

🥄 Il cumino viene utilizzato soprattutto in forma di semi, ma molto più pratico può essere l’uso del cumino in polvere.

Io vi consiglio di acquistare i semi essiccati e macinarli al momento dell’utilizzo direttamente sulle pietanze. Infatti, Il sapore, la freschezza, ma soprattutto i principi attivi terapeutici dei semi di questa spezia dureranno più a lungo.

Inoltre, i semi interi hanno un aroma e un sapore più intensi e quindi daranno una miglior resa in cucina.

Sia i semi che la polvere macinata vanno conservati, come tutte le altre spezie, in barattoli di vetro a chiusura ermetica, lontano dalla luce diretta e in un luogo asciutto.

Ma entriamo nel mondo della cucina!

Interi o ridotti in polvere, i semi di cumino sono usati specialmente nella cucina nordafricana, del medio oriente, in Cina, nel Sud Est Asiatico, in quella indiana, cubana, brasiliana e nella cucina messicana del nord. Viene utilizzato per aromatizzare moltissimi piatti a base di carne, formaggio, verdure o ancora minestre e zuppe.

In alcune parti del Messico viene aggiunto nella salsa guacamole; in Olanda è utilizzato in alcuni formaggi; nel Nord Africa viene utilizzato spesso nel cous cous, tajine e assieme alle uova. Nel Nord Europa è utilizzato per preparare dolci, pani e liquori. Lo si trova molto spesso nei mix di spezie: è un ingrediente del curry indiano ma anche thailandese, del chili, del garam masala e del baharat.

🥄Nel dettaglio questa spezia si sposa bene con alcuni formaggi, le carni arrostite e i salumi. Inoltre conferisce un aroma unico alle polpette, ai falafel, alle patate e alle vellutate di legumi.
Potete usare il cumino anche per insaporire zuppe, minestre e vellutate. Vi basterà completare il piatto con una spolverizzata di cumino, oppure con un cucchiaino di semi fatto cadere a pioggia sulla porzione prima di servirla.

🥄Il cumino può anche essere aggiunto in sughi, salse e condimenti per dare una nota particolare alle ricette. Potete ad esempio creare un condimento aromatizzato al cumino aggiungendo a 500 ml d’olio extravergine d’oliva 2 cucchiaini di semi.

🥄Potete anche utilizzarlo per aromatizzate gli impasti lievitati per biscotti, pane e focacce o rendere più piccante il ragù e il riso.

🥄Infine provate ad abbinarlo alla menta! Donerà un sapore fresco e aromatico a molte salse, frullati o cocktail.

Insomma, che state aspettando? Ora che ne conoscete alcuni possibili usi, correte in cucina a sperimentare!

PS: oltre che di un peculiare aroma, il cumino è dotato di molte proprietà benefiche per il nostro organismo. In erboristeria, è classificato come stimolante, carminativo e antimicrobico. Questa spezia ha infatti effetti positivi sul sistema digestivo, stimolando le secrezioni del pancreas e alleviando coliche e gonfiori. È inoltre ricco di ferro e antiossidanti, combatte l’alitosi e aiuta ad abbassare il colesterolo e il diabete.  

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